L’evoluzione del progetto Life TTGG
Dopo cinque anni il progetto LIFE TTGG – The Tough Get Going sta volgendo al termine. Nato dalla sinergia tra università, start up, aziende produttrici, enti di formazione e ricerca italiani e francesi, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della catena di approvvigionamento dei formaggi europei DOP (in particolare a pasta dura e semi-dura) e ridurre l’impatto ambientale ottenendo così una produzione ed un consumo più sostenibili secondo gli standard della metodologia europea Product Environmental Footprint (PEF), ha avuto come risultato finale un software di supporto per le decisioni ambientali.
Il progetto per raggiungere l’obiettivo si è sviluppato attraverso vari passaggi tra cui l’analisi della filiera e si è concluso con lo sviluppo e l’applicazione di un software user friendly.
La prima fase si è sviluppata intorno all’analisi della filiera attraverso la raccolta sistemica di dati su un campione rappresentativo di tutta la filiera produttiva del Grana Padano DOP (65 aziende produttrici di latte crudo, 20 caseifici e stagionatori e 18 confezionatori) al fine di: misurare il profilo ambientale delle filiere, creare un benchmark, proporre soluzioni di efficientamento ed elaborare un software.
Inoltre, sono stati coinvolti altri Consorzi DOP italiani ed Europei per il trasferimento della metodologia tra cui: Asiago DOP (3 caseifici e stagionatori), Provolone Valpadana DOP (1 caseificio e stagionatore), per la Francia il Beaufort DOP e l’Abondance DOP con 2 caseifici e stagionatori per uno, per la Spagna il Queso Mahón DOP con 2 caseifici e stagionatori e l’Inghilterra con 2 caseifici e stagionatori per lo Stilton cheese DOP.
La raccolta dei dati ha permesso di elaborare otto diversi set di dati che sono stati validati secondo le indicazioni del International Reference Life Cycle Data System (ILCD) del Centro Congiunto di Ricerca (JRC- Commissione Europea).
Attraverso lo sviluppo e l’applicazione del software SSDA (Strumento di Supporto alle Decisioni Ambientali) si è stati in grado di valutare l’impronta dei prodotti e di incentivare la sua riduzione in tutta la filiera. Lo scopo è stato quello di ottimizzare le prestazioni ambientali ed economiche degli attori coinvolti (dalle aziende agricole, ai caseifici ed i produttori di imballaggi) e aumentare la consapevolezza ambientale dei singoli produttori e consumatori.
Fonte: Fondazione Qualivita